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lunedì 30 settembre 2019

Pensione Anticipata per Commercianti in Crisi

La legge di bilancio 2019 (articolo 1, co. 283-284) ha rinnovato a sorpresa la misura che accompagna alla pensione di vecchiaia chi rottama definitivamente la licenza commerciale. L'indennizzo potrà essere concesso, alle condizioni già fissate dal Dlgs 207/1996, a partire dal 1° gennaio 2019 senza, è una novità interessante, una precisa data di scadenza.  In passato l'indennizzo introdotto dal 1996 era stato più volte prorogato, l'ultima volta sino al 31 dicembre 2016.
Modalità di concessione

Le modalità di concessione del beneficio restano quelle note in vigore sino al 2016. Possono beneficiare dell'indennizzo gli esercenti, in qualità di titolari o collaboratori, di attività commerciale al minuto in sede fissa o ambulante; i gestori di bar e ristoranti; gli agenti e rappresentanti di commercio. Gli interessati devono poter vantare almeno 62 anni se uomini e 57 anni se donne, unitamente ad un’iscrizione al momento della cessazione dell'attività per almeno 5 anni, in qualità di titolari o collaboratori, nella gestione degli esercenti attività commerciali istituita presso l’Inps. La misura dell'indennizzo è pari al valore del trattamento minimo di pensione nel FPLD, cioè 513 euro al mese (valori 2019) per 13 mensilità, e spetta sino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia (67 anni dal 2019). Per il conseguimento dell'indennizzo occorre rottamare definitivamente la licenza e procedere alla cancellazione dal registro delle imprese.

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La Legge di Stabilità 2014 ha reintrodotto l'Indennizzo per la Cessazione anticipata dell'Attività Commerciale fino al 31 dicembre 2016. L'indennizzo prevede una somma di 501,38 euro al mese per gli Agenti, e i Commercianti, che cesseranno l'attività negli anni 2014-15-16 e che avranno un'età di 62 anni, per gli uomini, e 57 anni per le donne.


pensione anticipata per cessazione anticipata di attività

L'indennizzo verrà corrisposto per il periodo intercorrente dalla cessazione fino alla data della pensione di vecchiaia.

La cessazione dell'attività di Agente di Commercio potrà consentire di percepire dall'INPS, per il periodo intercorrente dalla chiusura fino alla data della pensione di vecchiaia, una somma di 501,38 euro al mese.

La norma è contenuta nel comma 490 della legge di stabilità 2014, che ha modificato l'articolo 19-ter del decreto legge n.185/2008 convertito in Legge N.2 del 28/1/2009 (decreto anticrisi).


Destinatari

Destinatari del provvedimento sono, oltre ai commercianti, anche gli Agenti e Rappresentanti di Commercio.
Le persone devono svolgere le seguenti attività:
  • Commercio al minuto in sede fissa. 
  • Somministrazione di alimenti e bevande.
  • Commercio su aree pubbliche (ambulanti). 
  • Agenti/rappresentanti di commercio.

Requisiti e condizioni:

È necessario che gli interessati che abbiano cessato o cesseranno l'attività entro il 31 dicembre 2016, abbiano più di 62 anni di età, se uomini, o più di 57 anni, se donne, e vantino un'iscrizione al momento della cessazione dell’attività per almeno 5 anni, in qualità di titolari o collaboratori, nella gestione degli esercenti attività commerciali istituita presso l'INPS. Sono necessari altresì:

  • La cessazione definitiva dell'attività
  • La riconsegna dell'autorizzazione per l'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (nel caso in cui quest'ultima sia esercitata con l’attività di commercio al minuto); 
  • La cancellazione del titolare dell'attività dal Registro delle Imprese
  • La cancellazione del titolare dal Registro degli Esercenti il Commercio per l'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; 
  • La cancellazione dal ruolo provinciale degli Agenti e Rappresentanti di Commercio


Incompatibilità del beneficio


L'indennizzo è incompatibile con attività di lavoro autonomo o subordinato e la corresponsione del beneficio termina dal primo giorno del mese successivo a quello in cui sia stata ripresa l'attività lavorativa, dipendente o autonoma. Il beneficiario deve comunicare all’INPS la ripresa dell'attività entro 30 giorni dal suo verificarsi. A sua volta l'INPS deve effettuare i controlli sul rispetto della norma.


Misura, durata e modalità di erogazione

L'indennizzo compete dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda e fino al momento in cui si potrà percepire la pensione di vecchiaia. Ciò significa che l'indennizzo avrà una durata superiore ai tre anni, visto che l'assegno dovrebbe essere erogato fino al momento di accesso alla pensione.

Viene corrisposto anche a coloro che godono già di altri trattamenti pensionistici.
Le richieste dovranno essere presentate entro il 31 gennaio del 2017 e l'assegno verrà corrisposto dal 1° giorno del mese successivo alla data della domanda, che deve essere presentata agli uffici INPS territoriali di competenza.


Pensione di vecchiaia

Al termine del periodo gli interessati avranno raggiunto l'età per la pensione di vecchiaia. Perciò presentando la relativa domanda, potranno avere la pensione senza intervalli di tempo: infatti terminerà l'indennizzo e comincerà la pensione.

La pensione di vecchiaia, riconosciuta a condizione che siano stati versati almeno 20 anni di contributi, sarà calcolata sui contributi effettivamente versati, ai quali l'INPS aggiungerà i periodi di indennizzo, dato che essi danno diritto all'accredito gratuito dei contributi figurativi. Perciò chi ha versato, per esempio, 30 anni di contributi, avrà la pensione calcolata su 33 anni.


Se vuoi avere informazioni più dettagliate e personalizzate puoi rivolgerti alla sede CGIL più vicina; troverai indirizzi e numeri di telefono sul sito www.cgil.it.
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sabato 27 dicembre 2008

Scelta Energetica



No al suicidio energetico!

NO AL SUICIDIO ENERGETICO!

Il decreto legge n. 185/2008, il cosiddetto "decreto anticrisi" prevede l’obbligatorio assenso dell’Agenzia delle Entrate per chi vuole ottenere la detrazione al 55% per il risparmio energetico per gli anni dal 2008 al 2010. Tale assenso dovrà essere richiesto via internet (su un portale dell’Agenzia delle Entrate ancora inesistente). In caso di mancato assenso entro 30 giorni, la domanda si considererà rifiutata.-
Il provvedimento rende più difficile e meno efficace l'accesso agli sgravi al 55% degli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici (isolamento termico dei tetti, tripli vetri, pannelli solari per l’acqua calda, caldaie efficienti eccetera).-
Per fortuna sembra che non ci sarà più la norma che toglieva in modo retroattivo la detrazione fiscale del 55% per i lavori di miglioramento dell'efficienza energetica degli immobili.-

La precedente normativa fu introdotta un paio di anni fa dall'allora ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani ed era una delle iniziative concrete per risparmiare energia e rispettare gli impegni presi con il protocollo di Kyoto.-
Il nuovo governo non ha neanche approvato i decreti attuativi per il finanziamento di mini eolico, idrico e biomasse rendendo lettera morta la legge approvata dal governo Prodi che li incentiva.-
Il nuovo governo non ha neppure aggiornato i criteri per ottenere il riconoscimento dei Titoli di Efficienza energetica che premiano oggi chi diffonde lampadine ad alta resa, riduttori di flusso ma non chi installa illuminazione pubblica a led o impianti geotermici di climatizzazione impedendo così a molte aziende italiane di percepire i vantaggi derivati dalla vendita di questi Titoli sul mercato internazionale. Soldi che non deve tirare fuori lo stato italiano e che arriverebbero nelle tasche dei comuni e degli imprenditori virtuosi.-

In questo momento per superare la crisi economica, negli Stati Uniti, Obama sta puntando tutto sull’efficienza energetica e lo stesso stanno facendo anche i governi conservatori in Francia, Germania, Grecia e in molti altri paesi, ma in Italia il nuovo governo si appresta ad investire sul nucleare.-
Anche se il nucleare ha rappresentato per molti anni, o meglio sembrava rappresentare, l'energia del futuro, in realtà dopo 50 anni dalle prime applicazioni è evidente una crisi legata al rischio di incidenti ed allo stoccaggio delle scorie radioattive per centinaia di migliaia di anni.-
In Italia dobbiamo ancora sistemare 90.000 metri cubi di rifiuti radioattivi, provenienti dalle vecchie centrali dismesse. Oggi questo materiale radioattivo è sparso in una serie di depositi e nelle stesse centrali nucleari dismesse e in moltissimi casi non è in condizioni di sicurezza.-

RAZIONALIZZAZIONE ENERGETICA

Di fronte alla crisi economica ed energetica Berlusconi fa esattamente il contrario di
Obama. In Usa stanno investendo miliardi in fonti rinnovabili, in Italia si fa il contrario
arrivando a peggiorare le già poche misure a favore della razionalizzazione energetica. E’
necessario impegnarsi per la cancellazione dei nuovi balzelli di Berlusconi sugli impianti
di pannelli solari fotovoltaici.
Ecco le prime idee:

1- TOGLIERE L'ICI DAL FOTOVOLTAICO, RIPRISTINARE LE CONDIZIONI DI PAGAMENTO INIZIALI DEL FINANZIAMENTO SUGLI IMPIANTI: gli impianti solari fotovoltaici a terra e sui tetti quelli non integrati, vengono classificati come impianti industriali e si impone l'onere di accatastarli e di pagare quindi l'Ici. Inoltre il governo Berlusconi ha modificato una serie di aspetti secondari dei meccanismi di pagamento in modo peggiorativo: Vogliamo sia ripristinata la situazione iniziale.

2- RIPORTARE IL RECUPERO DEL 55% DELL’IRPEF SPALMABILE SU 10 ANNI: per i lavori sull'efficienza energetica, con le nuove norme, si può recuperare il 55% di detrazione
spalmandolo su un periodo di 5 anni. Di fatto si penalizza chi ha un reddito inferiore e
quindi può recuperare ogni anno una quota inferiore di finanziamento. Chiediamo che anche i
cittadini che non pagano l’Irpef e quindi non possono recuperare nulla venga dato modo di
usufruire di pari incentivi o rimborsi. E’ assurdo che possa investire in efficienza
energetica solo la fascia medio alta della popolazione. Inoltre chiediamo che vengano
immediatamente emessi i decreti attuativi per la detrazione 2009, senza i decreti attuativi
la detrazione del 55% del’Irpef non esiste.

3- RECUPERO DELL'OLIO FRITTO PER FARNE BIODISEL: istituire la raccolto degli olii
alimentari come in Germania dove si consegnano ai distributori di carburante che rilasciano
un buono sconto proporzionato alla quantità d'olio fritto. Inoltre togliere il divieto di
commercializzare liberamente il biodiesel, oggi i produttori hanno l'obbligo di conferirlo
ai petrolieri che lo mischiano con il diesel.

4- OBBLIGARE I COMUNI A PUBBLICARE LA LORO BOLLETTA ENERGETICA e chiedere un impegno perchè ogni anno ci sia una diminuzione del consumo pro-capite.

5- ISTITUIRE FORME DI CREDITO PERMANENTI PER CHI VUOLE INVESTIRE IN ECOTECNOLOGIE magari su esempio di quello che ha fatto la Provincia di Milano.

6- SBLOCCARE LA RACCOLTA DEI RIFIUTI ELETTRONICI: Il 1 gennaio 2008 sarebbe dovuto partire il nostro sistema di raccolta dei rifiuti hi-tech. Ufficialmente ma non nella realtà!
Mancano all’appello diversi decreti attuativi necessari a tradurre in pratica le
disposizioni di legge. Tra questi, c’è il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, che obbliga
la distribuzione a ritirare gratuitamente, in ragione di uno contro uno, l’apparecchiatura
usata al momento dell’acquisto di un nuovo articolo simile destinato a un nucleo domestico.
Questo decreto doveva entrare in vigore entro il 28 febbraio 2008, ma ancora non vede luce.

7- SOSTEGNO ALLA MOBILITA' CICLABILE: introdurre in tutti i comuni la legge che prevede il diritto di parcheggiare le biciclette nei cortili dei palazzi e delle aziende. Obbligare i
gestori dei trasporti pubblici a permettere il trasporto delle biciclette su metropolitana
ed autobus per almeno il 50% del tempo di servizio.

8- RIDURRE L'USO DI BATTERIE USA E GETTA: tassazione sulle batterie usa e getta per
finanziare un incentivo a quelle ricaricabili.

9- SOSTEGNO ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA: mettere simboli chiari su ogni materiale
utilizzato nelle confezioni in modo da evitare confusioni.

10- INVESTIRE NELLE FONTI RINNOVABILI I SOLDI DEL NUCLEARE, DELLE CENTRALI ELETTRICHE ALIMENTATE DA FONTI ENERGETICHE NON RINNOVABILI E DEI NUOVI INCENERITORI: nei recenti accordi Francia-Italia si parla di una spesa di oltre 20 miliardi di euro per costruire centrali nucleari in Italia che daranno energia solo tra 12/15 anni. Investire subito le stesse risorse sul centrali e microimpianti alimentati da fonti rinnovabili per avere
energia da subito e non trovarsi il problema delle scorie e di eventuali incidenti.



27/01/2009 - Bonus ristrutturazioni:

Manovra anticrisi:

È di poco meno di 5 miliardi di euro la manovra anticrisi varata dal Governo, approvata definitivamente dal Senato il 27 gennaio 2009.-

Sopravvive, con limitazioni, il bonus ristrutturazioni.-

Tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia ai fini del risparmio energetico fatti fino allo scorso anno continuano a godere della detrazione fiscale del 55%. Decade cioè la stretta retroattiva al 2008 introdotta dal decreto nella sua versione originaria che aveva generato parecchie polemiche. Da quest'anno però il rimborso sarà spalmato su 5 anni non più su 3 anni come ora, dovrà essere approvato dal Fisco e verrà rispettato l'ordine cronologico delle domande fino a esaurimento del tetto di spesa disponibile (ridotto a 82 milioni nel 2009).-

19/04/2011 – Nucleare indietro tutta
Giuseppe Onufrio – Greenpeace Italia
Sarebbe da incoscienti sottovalutare quello che è successo nelle centrali atomiche giapponesi. A Fukushima c'è stato uno dei più gravi incidenti che si ricordino. E non ne attenua la gravità il fatto che non sia stato causato dall'imprudenza umana come a Chernobyl, ne da un'avaria come a Three Mile Island, ma da un terremoto devastante. Ma il rischio del nucleare non si scopre oggi. C'era anche prima. Ce lo ricorda Giuseppe Unufrio di Greanpeace. “non esiste ancora alcun esempio di deposito a lungo termine delle scorie nucleari. Le scorie a vita media rimangono radioattive per alcuni secoli, le scorie a vita lunga anche miliardi di anni. In sessant'anni l'industria nucleare non è stata in grado di sviluppare un sistema per la gestione in sicurezza. Negli Usa è stato chiuso, dopo quindici anni e nove miliardi di dollari spesi, il progetto di Yucca Monuntain”. Il secondo problema irrisolto è il ritrattamento del combustibile. La parte più rilevante delle scorie è rappresentata dal combustibile irraggiato, inviato negli anni al ritrattamento prima in Inghilterra e ora in Francia.
Questi rifiuti sono destinati a ritornare, sotto forma di scorie vetrificate, nei paesi d'origine. Anche in Italia. E' un processo più costoso dello stoccaggio a secco delle barre di combustibile, più inquinante per i rilasci in aria e acqua di radioattività, più pericoloso per i trasporti in andata e ritorno, con più rischi militari per la separazione del plutonio. E infine i nuovi reattori tanto declamati dal nostro governo. Il tipo di reattore che vogliono costruire in Italia – sostiene Onufrio – genererà scorie sette volte più radioattive di quelle dei reattori esistenti. E' lo stesso combustibile di uno dei reattori di Fukushima. Basta un microgrammo di quel combustibile per contaminare una città di un milione di abitanti.-

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