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venerdì 2 gennaio 2009

Violenza contro le donne

Un reato da cui difendersi:

La violenza contro le donne è una piaga che attraversa tutti i paesi, tutte le culture, senza distinzioni economiche. Si manifesta in varie forme: la violenza può essere sessuale, psicologica, fisica, economica e, recentemente, è stato individuato e perseguito il reato di “stalking”, vale a dire una serie di atti persecutori.-
Il 31,9% delle donne italiane di età compresa tra i 16 e i 70 anni ha subito almeno una violenza fisica o sessuale durante la vita, di queste ben il 63% all'interno dell'ambiente domestico.-
Il 95% delle violenze non viene denunciato, spesso per paura o per vergogna.-
I diversi tipi di violenza possono presentarsi isolatamente, ma di solito sono combinati, ciò accade soprattutto quando chi usa violenza e chi la subisce sono legati da un rapporto affettivo.-

Violenza sessuale:
Indica ogni imposizione di pratiche sessuali non desiderate, compresi comportamenti quali: coercizione alla sessualità, insulti, umiliazioni durante un rapporto sessuale, imposizione a ripetere delle scene pornografiche.-

Maltrattamento fisico:
Caratterizzato da atti d'intimidazione o azioni in cui viene esercitata una violenza fisica verso la donna. Rientrano in questa categoria comportamenti come: spintonare, legare, sovrastare fisicamente, rompere oggetti come forma d'intimidazione, sputare addosso, mordere, tirare i capelli, gettare dalle scale, calciare, picchiare, schiaffeggiare, bruciare con le sigarette, privare di cure mediche, privare del sonno, sequestrare, impedire di uscire o di fuggire.-

Maltrattamento economico:
Contraddistinto da azioni che limitano l'accesso all'indipendenza economica, come il controllo e la privazione delle risorse economiche. In questo tipo di vessazione sono inclusi atteggiamenti quali: privare delle informazioni relative al conto corrente e alla situazione patrimoniale del partner, non condividere le decisioni relative al bilancio familiare, costringere la donna a fare debiti, rifiutarsi di pagare un congruo assegno di mantenimento o costringere a umilianti trattative per averlo, licenziarsi per non pagare gli alimenti, impedire di lavorare, sminuire il lavoro della maltrattata, obbligare a licenziarsi o a cambiare tipo di lavoro oppure versare lo stipendio sul conto del vessante.-

Violenza psicologica:
Accompagna quasi sempre quella fisica e in molti casi la precede: E' considerata tale ogni forma di abuso e mancanza di rispetto che lede l'identità. Si tratta spesso di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nei rapporti di coppia, senza che la maltrattata riesca a vedere quanto siano dannosi e lesivi per la sua identità. Si manifesta con molteplici tipologie e modalità come: l'offesa alla dignità della persona, l'indurre senso di privazione, la distorsione della realtà oggettiva, l'induzione di una paura cronica tramite la continua minaccia.-

Stalking:
Forma di vera e propria persecuzione che si protrae nel tempo e si compone di una serie di comportamenti tesi a far sentire la vittima continuamente controllata e in uno stato di pericolo e tensione costanti. Il persecutore ne segue gli spostamenti, la aspetta sotto casa, fa incursioni sul posto di lavoro al fine di provocarne il licenziamento, fa continue telefonate a tutte le ore del giorno e della notte, ne danneggia la macchina o lascia scritte infamantinei luighi frequentati, fino al minacciare di morte.-

Le leggi a tutela delle donne:


Legge n. 66/96, che classifica come crimine contro la persona il reato di violenza sessuale. Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe qualcuno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni. La stessa pena è inflitta a chi induce altri a compiere o subire atti sessuali.-
Legge n. 154/01 contro la violenza nelle relazioni familiari, molto importante dato che quasi il 60% dei casi di violenza fisica, psicologica, economica, verbale e sessuale si svolge nell'intimità delle pareti domestiche. Prevede, sia nel codice penale che in quello civile, l'allontanamento dalla casa familiare della persona che commette violenza fisica o morale (anche se ne è il proprietario). Una misura necessaria, dato che i processi per maltrattamenti durano anni e, nel frattempo, la situazione tra le mura domestiche può assumere risvolti sempre più drammatici. Il giudice può, inoltre, prescrivere all'imputato di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona danneggiata, come il luogo di lavoro, il domicilio della famiglia d'origine e dei parenti prossimi, degli amici, la scuola frequentata dai figli, e imporre all'imputato il pagamento di un assegno per il mantenimento delle persone conviventi che per effetto dell'allontanamento rimangono prive di mezzi di sostentamento.-

A chi rivolgersi:
Per trovare aiuto, ascolto e consulenza, chi subisce violenza può rivolgersi:
Call center multilingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, russo) a sostegno delle donne in difficoltà che risponde al numero 1522, promosso dal dipartimento per i Diritti e le Pari opportunità, nel 2006, collegato alla rete nazionale antiviolenza.-
Si possono consultare i siti:
www.centriantiviolenza.eu
www.pariopportunita.gov.it
www.antiviolenzadonna.it


Violenza nei luoghi di lavoro

Molestia sessuale:
Per molestia sessuale si intende un comportamento indesiderato connesso al sesso che ha lo scopo o l'effetto di violare la dignità della persona che lavora e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo nel luogo di lavoro.

Mobbing:
Il mobbing nei luoghi di lavoro è una strategia di prevaricazione psicologica e morale nei confronti di un soggetto che viene “preso di mira” da un gruppo di colleghi, da un superiore o anche da un singolo collega, con lo scopo di costringerlo alle dimissioni o di porlo in condizione di non nuocere. I mobber (cioè quelli che praticano il mobbing) mettono in atto sistematiche azioni aggressive (isolamento, critiche immotivate e distruttive, denigrazione personale, sabotaggio) attraverso le quali la persona viene lentamente ma inesorabilmente destabilizzata sia sul piano psicologico che su quello professionale, fino a causarne il crollo psicofisico che porterà alle dimissioni o al licenziamento per giusta causa dovuto ai prolungati mesi di malattia; nei casi più drammatici l'esito finale è il suicidio.-
Le caratteristiche del mobbing sono: la lunga durata (almeno sei mesi), la sistematicità (azioni ripetute almeno una volta a settimana, e la crescente violenza degli attacchi.-

Straning:
Secondo una sentenza del Tribunale di Bergamo dell'ottobre 2006 lo straning è una forzatura messa in atto una volta sola e magari mai più ripetuta, che può porre il lavoratore in una situazione di sudditanza e che ha gli stessi effetti psicofisici del mobbing.-


A chi rivolgersi:

Per trovare aiuto, ascolto e consulenza, chi è vittima di mobbing può rivolgersi:
Sportello antimobbing – numero verde 800255955
Antitratta nazionale - numero verde 800290290 per contrastare non solo il fenomeno dello sfruttamento sessuale ma anche quello dello sfruttamento lavorativo.-
Si possono consultare i siti:
www.antimobbing.com
www.stopmobbing.it
www.stopmobbing.org


Se vuoi avere informazioni più dettagliate e personalizzate puoi rivolgerti alla sede CGIL più vicina; troverai indirizzi e numeri di telefono sul sito “www.cgil.it”.
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